L’Italia primeggia tra i paesi europei per numero di incidenti e morti sulle strade, dietro solo alla Polonia. A Porta Capena esiste un incrocio piuttosto pericoloso tra i tanti di Roma che interessa il semaforo tra Viale delle Terme di Caracalla e Via di San Gregorio e che mostriamo nella foto qui sotto.
I veicoli provenienti da Caracalla e diretti a Via dei Cerchi (numero 1), solitamente a velocità sostenuta data l’ampiezza del viale, a causa delle note cattive abitudini degli automobilisti stressati dal traffico tendono a passare sfruttando tutto il giallo e qualcosa anche del rosso semaforico; in quel momento scatta il verde per i veicoli provenienti dal Colosseo (2) che, data l’ampiezza di via di San Gregorio sono disposti su tre file e può facilmente capitare che quelli più a destra non vedano l’eventuale veicolo proveniente da Caracalla a gran velocità. Ed è subito "crash"; incidente che non a caso avviene sempre nell’angolo (3) indicato nell’immagine.
Negli anni ho visto diversi incidenti in quell’incrocio, anche a distanza di pochi giorni. I vigili urbani sapranno con precisione quanti siano ma nulla cambia.
Si può affermare che qualcuno morirà in quell’incrocio, essendo il "quando" l’unica incertezza. Per quanto ci riguarda, dato che le evenienze sono ben note, considereremo il comandante dei vigili e il sindaco in carica responsabili di quella morte.
Anche perché la soluzione è facile ed anche bella e si sarebbe dovuta prendere da tempo a prescindere dagli incidenti: sarebbe sufficiente pedonalizzare via dei Cerchi, guadagnando una stupenda passeggiata tra il Circo Massimo e le domus degli imperatori per i moltissimi turisti che passano di lì e anche per noi romani. Per quanto riguarda i veicoli si devierebbero senza problemi sulla parallela e liberissima via del Circo Massimo con pochissimo lavoro e nessun disagio. La collettività risparmierebbe milioni di danni e un malcapitato di cui ancora non conosciamo il nome ne avrebbe salva la vita.
Perché non si fa? Cosa ci dite, sindaco Gualtieri, assessore Patanè, comandante De Sclavis, è proprio necessario aspettare il morto per prendere una decisione?