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Qualità della vita in città

Non si vive gran che bene, a Roma.

Pubblicata l’annuale classifica de Il Sole 24 ore e la Capitale perde posizioni.

martedì 17 dicembre 2024


Torna la annuale classifica sulla "Qualità della vita" che fotografa il benessere nei territori e non ci sono buone notizie per noi romani. Bergamo per la prima volta vince l’indagine del Sole 24 Ore, seguita da Trento e Bolzano. Era al quinto posto nel 2023. Nella top 10 trionfa il Nord-Est mentre le grandi città, al netto di Bologna (9ª), scendono di diverse posizioni: Milano è 12ª, Firenze 36ª e Roma al 59° posto. Il Sud rimane fanalino di coda, con Reggio Calabria in maglia nera.

Uno dei principali problemi della nostra città è il costo degli alloggi: a Roma il canone d’affitto di un appartamento da 100 metri quadrati in zona semi-centrale pesa per l’81% sul reddito medio dichiarato, contro il 13% di Trapani e Chieti. Elevato anche il numero di stipendi medi necessari ad acquistare un bilocale tipo: 164,8 a Roma, contro i 33,4 di Avellino. Cresce l’indice di criminalità, altro segnale di un forte disagio sociale.

Altro indicatore è quello, introdotto per la prima volta , delle disuguaglianze di reddito tra i contribuenti nell’ultimo quintile di reddito (i più “ricchi”) e quelli nel primo quintile (i più “poveri”).

L’elaborazione, realizzata dal Centro Studi del Sole 24 Ore, ricostruisce e stima le condizioni reddituali in cinque fasce, in base alla distribuzione dei contribuenti negli scaglioni delle dichiarazioni dei redditi relative all’anno di imposta 2022: a Milano il divario tra l’ultimo quintile e il primo è di 18,4 volte; a Vibo Valentia è di 7,7 volte.

Nel capoluogo lombardo, inoltre, la distanza tra i redditi più alti e quelli più bassi è notevolmente aumentata in pochissimi anni: il gap nel 2008 era di 13 volte. Segue a stretto giro Roma dove i contribuenti più benestanti sono 15,4 volte più ricchi di quelli più poveri. Una forbice che genera squilibri in quasi tutti i grandi centri.

La gravità della situazione romana è sottolineata nel comunicato stampa della federazione romana di Sinistra Italiana che riportiamo integralmente.

Nella classifica del Sole24Ore “Qualità della vita 2024” Roma perde ben 24 posizioni rispetto al 2023, diventando la 59esima provincia in termini di qualità della vita in Italia.

Come la maggioranza delle grandi città, la vivibilità di Roma quest’anno diminuisce; disuguaglianze sociali ed economiche sono i fattori scatenanti: i cittadini più benestanti sono 15,4 volte più ricchi di quelli più poveri. Siamo al 106 posto su 107 per disuguaglianza nel reddito netto.

La crescita esponenziale del turismo sfrenato nella nostra città e la scelta di non regolamentare gli affitti brevi non fanno che aumentare il divario fra le classi sociali: Roma è la peggiore in Italia sul tema dell’abitare.
I cittadini e le cittadine romane spendono, in media, 81% del loro reddito per pagare l’affitto, oppure 165 mesi del loro reddito per comprare un’abitazione. Su entrambi gli indicatori siamo la 107esima provincia su 107.

A pagare le conseguenze sono le fasce di popolazione più disagiate: siamo la seconda provincia, dopo Milano, per reati denunciati dovuti principalmente al degrado urbano e l’insicurezza economica.

In questo contesto, diventa imprescindibile che questa amministrazione prenda una posizione forte sul tema della disuguaglianza sociale, continuando a supportare il lavoro dell’Agenzia dell’Abitare e rendendola capillare su tutto il suo territorio, mettendo in atto la moratoria agli sfratti che avevamo richiesto qualche mese fa, e cominciando un’azione politica che vada oltre le grandi opere, ma si concentri sul benessere dei cittadini e delle cittadine romane

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