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Cattivi maestri

Cossiga e il terrorismo di Stato

Il Senatore a vita interviene. per quel che sa fare, nell’intenso dibattito sulle sorti della scuola pubblica italiana

martedì 11 novembre 2008, di Elio Lauria

Lezioni di terrorismo di Stato: istruzioni e consigli su come utilizzare e gestire la libera violenza di stato e vivere sereni


Non si era mai riscontrata in Italia una convergenza di vedute tra gli studenti di differente matrice politica. Invece il miracolo si è verificato. Grazie alla Legge 133 (Decreto Gelmini) gli studenti sono scesi unitariamente in piazza con un unico obiettivo: contrastare fino alla sua abolizione la legge 133 poiché con i suoi tagli sicuramente negherà un futuro di istruzione e di conoscenze a milioni di studenti.
Tutti abbiamo notato, con grande sollievo, che le scene di contrapposizione violenta tra gli studenti di opposte fazioni che caratterizzavano le manifestazioni studentesche degli anni ’70 erano, o almeno sembravano solo il ricordo del passato. Li abbiamo visti manifestare tutti insieme con un unico obiettivo.
Fino a quel momento il governo Berlusconi, memore di quanto accaduto a Genova nel 2001, in cui si è ritrovato addosso gli occhi e le critiche di tutta la comunità internazionale, si era limitato a semplici dichiarazioni, anche se violente nella loro forma, di intolleranza nei confronti del movimento studentesco. Un solo ritornello non è mai cambiato nelle parole del cavaliere: tutte queste manifestazioni di dissenso sono opera della sinistra.
Purtroppo, però, un movimento così unitario ha cominciato a preoccupare non poco i fautori della violenza che traducono il dissenso in eversione. Ecco dunque farsi avanti un uomo che sembra avere la violenza nel proprio DNA: Francesco Cossiga. Questo signore, con le dichiarazioni rilasciate il 23 ottobre u.s, in cui consigliava di fare ciò che fece lui quando era ministro degli interni (Giorgiana Masi docet): fare infiltrare nel movimento agenti provocatori, pronti a tutto, in modo da potere rivoltare sugli studenti le responsabilità delle azioni violente degli infiltrati delle forze dell’ordine, ha scatenato la prima violenta azione tra le opposte fazioni del movimento studentesco, che per tanti giorni avevano marciato unitariamente. Ecco dunque verificarsi una “Strana coincidenza”: Dopo pochi giorni a Piazza Navona, nella giornata in cui veniva approvata la Legge 133 si verificavano alcuni episodi davvero emblematici: un furgoncino carico di spranghe entra indisturbato in piazza Navona con gli studenti di blocco studentesco, la polizia sembra ignorarlo; uno dei provocatori, come si noterà nei numerosi video andati i rete, è in rapporti affettuosi e di grande simpatia con la Polizia, come se fosse un collega. Si dirà poi che era uno dei fermati dalla polizia per un controllo. Gradirei sapere nome e cognome di codesto fermato e verificare, poi, qual è il suo mestiere.
Cossiga è riuscito nel suo intento: fomentare i disordini di piazza suggerendo l’utilizzo di infiltrati della polizia nel movimento studentesco per creare contrapposizioni violente tra gli studenti, tacciare di essere dei violenti i manifestanti e giustificare gli interventi della polizia per mettere così a tacere le contestazioni, che tanto fanno irritare il cavaliere. Il sig. Cossiga con le sue dichiarazioni ha fatto in modo che si determinassero nuovamente i presupposti del G8 di Genova del 2001.
Mi chiedo a questo punto se non sia opportuno indagare sul senatore Cossiga in merito ai numerosi atti di terrorismo nero che hanno insanguinato l’Italia. Vuoi vedere che finalmente riusciamo a scoprire il mandante di tutte queste azioni criminali?

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