Dopo la bocciatura dell’Antitrust, [1] a distanza di pochi giorni arriva un nuovo stop per gli aumenti delle tariffe promossi dalla Giunta Alemanno. [2]
La sospensione delle tariffe ha validità fino al 23 febbraio, giorno in cui è fissata l’udienza di discussione del ricorso in sede collegiale. Gli atti impugnati dalle associazioni sono la delibera comunale di adeguamento delle tariffe risalente al luglio scorso, il parere della Commissione di congruità e la circolare con la quale l’assessore comunale alla mobilità Aurigemma sollecitava le officine ad adeguare i tassametri.
Il provvedimento firmato dal sempre più incapace Aledanno è tanto sbagliato da riuscire a colpire in una volta gli interessi degli utenti e dei taxi. L’aumento delle tariffe infatti produce una diminuzione della domanda e innesca un meccanismo perverso che all’assenza di benefici per la collettività unisce crescenti difficoltà economiche per tassisti fermi al palo; tendenzialmente costretti a richiedere in futuro nuovi provvedimenti. Il punto è sempre lo stesso: nel governo di Alemanno si sommano l’impossibilità di capire l’interesse collettivo ad un’innata incapacità di amministrare una materia appena più complessa della gestione dell’orticello.
Ecco cosa diceva il "falco" Loreno Bittarelli, presidente del 3570 e di Uritaxi: «Ribadiamo le nostre perplessità sulla nuova formulazione delle tariffe taxi, che prevede un incremento del 54% sul costo della percorrenza per i primi 5 chilometri e la riduzione sulle corse tra il 35 e il 45 chilometro rispetto la tariffa attuale. Tale riformulazione è stata imposta dalla peggior espressione della nostra categoria che anche nella giornata di ieri ha tentato di condizionare l’intero Consiglio comunale»
««Il risultato sarà che ci rimetteranno tutti, categoria e utenza... sarebbe stato meglio fosse stata valutata più a fondo la proposta alternativa», cioé quella «condivisa da gran parte delle forze politiche di maggioranza e opposizione, e della stessa nostra categoria» che prevedeva una diversa tabella di aumenti.
Secondo il leader di Uritaxi, restavano da «limare alcuni eccessi sul nuovo sistema tariffario, piuttosto che correre il rischio di affrontare una serie di ricorsi, che potrebbero mettere a rischio tutto il lavoro compiuto, vanificando quasi due anni di lavoro e di aspettative della categoria».