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Follie nucleari

mercoledì 30 marzo 2011, di Maurizio Rosi


La centrale di Fukushima in Giappone sta mettendo a rischio il mondo. Tutti siamo stati messi in pericolo perché le nubi radioattive giapponesi hanno iniziato a girare nei cieli di tutto il pianeta e tramite le piogge, la radioattività ricadrà, ora qui ora la, sul terreno e andrà a insinuarsi nelle piante che poi troveremo sulle nostre tavole e nell’acqua che berremo. Per raffreddare le centrali giapponesi hanno utilizzato anche acqua di mare sparata con cannoni anti incendio e lanciata da aerei in volo; tutta quest’acqua in parte è andata a finire nel reattore trasformandosi poi in vapore radioattivo, un’altra parte d’acqua è rifinita in mare ed è andata a contaminare la catena biologica marina; il plancton infatti ormai radioattivo andrà ad alimentare i piccoli pesci, che, a loro volta, saranno di nutrimento dei pesci più grandi che pescati andranno a finire sulle tavole di ignari consumatori. Le autorità giapponesi non divulgano neanche i dati dei livelli di radioattività delle acque di Tokyo, riguardanti la presenza di iodio, del cesio, di altri isotopi radioattivi, dello stronzio 90 che è un altro isotopo pericolosissimo ma dicono che l’acqua si può bere?! Tutto questo perché non si può evacuare una città di circa 25 milioni di abitanti come Tokyo, ho paura che le autorità preferiscano aspettare le tristi conseguenze tra qualche anno invece che salvaguardare ora la popolazione. In tutto questo folle meccanismo di morte, ci sono una settantina di martiri che hanno deciso di lavorare comunque alla centrale nucleare, dove le radiazioni elevatissime li segneranno irreparabilmente, solo per cercare di limitare le conseguenze disastrose per la propria Nazione e per noi tutti; quanti in Italia si sarebbero comportati da eroi come i 70 operatori delle centrali di Fukushima? Ve lo dico io, ZERO persone e qui nell’aria, risuona ancora l’inno italiano per i festeggiamenti dei 150 anni dell’unità d’Italia. A Giugno in Italia si dovrà scegliere tramite il referendum se riprendere il cammino del nucleare o abbandonare l’idea, non ti dico di votare a favore o contro ma ti prego solo, nel frattempo, di rifletterci bene. Maurizio

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