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L'INDAGINE

Le mani della 'ndrangheta sulla Dolce Vita
Confiscati il "Cafè de Paris" e il "George's"

La Guardia di Finanza confisca al clan Alvaro beni per 200 milioni di euro, tra i quali i due locali romani e altre tredici imprese operanti principalmente nella ristorazione

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REGGIO CALABRIA - Ci sono anche il "Cafè de Paris" e il ristorante "George's", due noti locali romani, nella lista di beni e imprese confiscati dalla Guardia di Finanza nell'ambito di un'operazione contro la 'ndrangheta. Complessivamente gli uomini delle Fiamme Gialle, su richiesta della procura di Reggio Calabria, hanno sequestrato beni per 200 milioni di euro riconducibili al clan Alvaro di Cosoleto.

I sigilli sono stati messi a 15 tra imprese e ditte individuali operanti, principalmente, nel settore dei servizi e della ristorazione. A queste vanno aggiunti quattro immobili di pregio, tre autovetture di lusso oltre a rapporti bancari, postali, assicurativi e denaro contante. La Procura ed i finanzieri, nell'arco degli ultimi ventiquattro mesi, hanno sviluppato specifiche indagini tecniche, investigazioni finanziarie e bancarie, nonché informazioni tratte da segnalazioni di operazioni sospette, provenienti dagli intermediari finanziari.

Già nel 2008 il "Cafè de Paris" era finito al centro di un'indagine della Guardia di Finanza sui locali controllati dalla 'ndrangheta. Secondo gli investigatori, il locale ha un valore commerciale di 55 milioni di euro. Il bar-ristorante risulta di proprietà della società "Cafè de Paris", con sede a Roma, in via Crescenzio 82, ma, in realtà, sarebbe stato nella disponibilità di affiliati alla cosca degli Alvaro. Il ristorante George's è di proprietà ufficialmente della "George's Immobiliare e di gestione Srl", con sede a Roma in via Marche 7, ed ha un valore commerciale, sempre secondo gli investigatori, di 50 milioni di euro.