Povera Italia e povera Roma. La sortita del Sindaco a Via Petroselli questa mattina e le esternazioni in Aula Giulio Cesare non rendono più credibile, agli occhi dei romani il primo cittadino che ha voluto essere in prima fila per dimostrare il suo dissenso rispetto al trattamento riservato a Roma Capitale dal Governo Berlusconi con l’approvazione della manovra economica.
Ha tentato la strada di colui che si batte fino all’ultimo per contenere i tagli e le conseguenti disastrose ricadute economiche che la manovra causerà alle famiglie romane, già tartassate dai provvedimenti assunti, in questi anni, dalla maggioranza dell’Assemblea Capitolina
Negli ultimi tempi abbiamo visto il sindaco aggirarsi per la città in varie performance: con l’elmetto in testa, intento ad inaugurare strade ripavimentate, in cime alle gru alla ricerca di una visibilità che gli facesse riguadagnare consensi.
Se ora tenta di accreditarsi agli occhi dei romani compie una fatica vana perchè la sua credibilità non sarà compromessa solo dai tagli operatati sugli enti locali dalla manovra economica approvata ma lo è già. I romani hanno capito che non possono fidarsi di un Sindaco che non ha fatto nulla, da quando è stato eletto, per il rilancio economico della città. Un Sindaco virtuoso, in piena crisi economica, non lancia, come ha fatto pochi giorni fa, l’iniziativa della distribuzione di pacchi dono alle famiglie romane, spendendo un milione e mezzo di euro. Operazione che sa più di spot elettorale che di incentivazione e mantenimento della rete dei servizi.
Come dimenticare le risorse economiche destinate a progetti faraonici come gli Stati generali, la Formula 1 , i parchi a tema, la pletora di incarichi esterni con indennità stratosferiche (siamo a quota 200) conferiti finora, le spese per la gestione commissariale?
Il Sindaco allora giunga anche a gesti eclatanti se ritiene che l’entità dei tagli comporterà una situazione disastrosa nella erogazione dei servizi alla cittadinanza in settori nevralgici come i servizi alla persone e ai servizi sociali e si dimetta smarcandosi in modo inconfutabile da quelle forze politiche che hanno puntato, da sempre, sulla distruzione di Roma e dei suoi cittadini.
Gemma Azuni
Consigliere di Roma Capitale
Sinistra, Ecologia e Libertà