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Assalto alla Cgil di Corso d’Italia, confermate in appello bis le condanne per tre imputati.

martedì 1 aprile 2025, di J. Pierluigi Renzi


La Corte d’Appello di Roma ha confermato le condanne nel processo d’appello bis per Andrea Savaia, Claudio Toia e Mirko Passerini, imputati per l’assalto alla sede nazionale della Cgil avvenuto il 9 ottobre 2021.

L’episodio è riconducibile alla manifestazione No Vax di quattro anni fa. A guidare il corteo fascista partito da Piazza del Popolo e diretto contro la sede della CGIL di Corso d’Italia, chiusa quel sabato per problemi alla logistica causata dalla pandemia, fu Giuliano Castellino, leader della sede romana di Forza Nuova, accompagnato dal leader nazionale Roberto Fiore. Partecipò all’assalto anche Biagio Passaro, ristoratore leader di IoApro, un movimento nato contro le chiusure delle attività di ristorazione le quali erano imposte per contenere il dilagare del contagio Covid.

Il nuovo processo d’appello era stato disposto dalla Corte di Cassazione, che il 24 aprile dello scorso anno aveva annullato con rinvio le precedenti sentenze della Corte d’Appello. Quest’ultima aveva già confermato le condanne per nove imputati che avevano scelto il rito abbreviato per il reato di devastazione. Oggi, le condanne in secondo grado sono state ribadite: 6 anni per Andrea Savaia e 5 anni e 4 mesi per Passerini e Toia.

Con la sentenza odierna, i giudici hanno accolto le richieste della Procura generale, che nell’udienza di questa mattina aveva sollecitato la conferma delle condanne. "Le condotte sono state consapevoli e intenzionali, e sussiste il reato di devastazione", ha dichiarato la rappresentante della Procura generale durante la requisitoria. Di parere opposto i difensori degli imputati.

Durante l’udienza, Mirko Passerini ha rilasciato dichiarazioni spontanee: "Quel 9 ottobre non ho mai assistito al comizio in piazza del Popolo. Quella mattina ero stato chiamato per accompagnare un amico il cui fratello era morto in un incidente. Sono rimasto a Civitavecchia fino alle 16:30-17:00. Quando sono rientrato a Roma, mi sono aggregato al corteo a Piazzale Flaminio, ma non sapevo che si sarebbero diretti alla sede della Cgil. Mi sono lasciato trascinare dall’euforia del momento. Ero senza lavoro da due anni a causa del Covid e mi sentivo scosso. Ho sbagliato e chiedo che la mia pena venga ridotta al minimo possibile. Ho due figli adolescenti e devo aiutarli". Insomma, chiede comprensione essendo un fascista a sua insaputa ma con famiglia.

Intanto, per gli altri sei imputati che avevano scelto il rito abbreviato, si attende la fissazione del nuovo processo d’appello, dopo il rinvio della Cassazione.


Le immagini dell’assalto (canale YouTube di Local Team)


L’intervento di Landini

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