La posizione e il comportamento di Sumar [1], all’interno del governo di coalizione con PSOE con l’appoggio esterno dei partiti nazionalisti di sinistra e di centro, evidenzia ancora una volta lungimiranza e capacità tattica in grado di garantire risultati di forte segno progressivo, sul piano sociale e culturale.
L’allargamento dei termini del sussidio di disoccupazione e l’aumento delle somme erogate in questo ambito deve essere letto come una vittoria delle posizioni più di sinistra all’interno della coalizione governativa.
Stando qui a Granada ho seguito tutto il dibattito e il conflitto che si è sviluppato tra la ministra dell’economia Calvino e la titolare del lavoro Iolanda Diaz. La vittoria di Diaz è stata accompagnata anche dalla decisione dell’esecutivo di mantenere inalterata la tassa introdotta sui superprofitti delle società energetiche.
È chiaro che il raggiungimento di tali risultati è possibile non solo grazie all’adozione di tattiche intelligenti, ma anche in ragione di un peso elettorale significativo ( circa il 12 per cento alle elezioni politiche).
L’unico elemento negativo che si deve rilevare è riconducibile alla rottura di Podemos che, con sei deputati, ha rotto con Sumar, aderendo al gruppo misto, pur mantenendo l’appoggio al governo.
Hanno pesato probabilmente da ambo le parti personalismi inopportuni e i comportamenti settari di Iglesias e Belarra che hanno portato prima delle elezioni alla rottura tra Podemos e i gruppi di sinistra che erano coalizzati.
Iolanda Diaz ha avuto il merito di ricostituire e di allargare il raggruppamento a sinistra del PSOE.
Si deve auspicare per un verso un ripensamento di Podemos e per l’altro la capacità di Diaz di evitare politiche di rivalsa nei confronti di Podemos.