Il 20 aprile l’Assessore alla Memoria del Municipio Roma Uno, Adriano Labbucci, ha organizzato un evento dal nome Resistenza in Cammino. Una passeggiata partita da Piazza Bernini, San Saba, dove esiste una targa per ricordare Bruno Fantera un Giusto tra i Giusti. Il percorso prosegue attraverso luoghi, targhe, simboli per ricordare chi in quei tempi oscuri volle riaffermare libertà, dignità, solidarietà. Un ricordo tanto più necessario oggi che stiamo vivendo una guerra nel cuore dell’Europa e in Medio Oriente ove assistiamo impotenti alla distruzione della Palestina e del suo popolo, il diffondersi di intolleranza, violenza, nazionalismi, quando si nega o si manipola la storia.
Pietre di inciampo e targhe per ricordare patrioti e partigiani di San Saba, a Piazzale Ostiense per ricordare i caduti di Porta San Paolo, al Parco della Resistenza per rendere omaggio al Cippo che ricorda le 55 donne cadute nella difesa di Roma.
Arriviamo così a Testaccio in Via Mastrogiorgio 8. Qui vivevano un gruppo di patrioti e partigiani della VII Zona GAP.
Vogliamo ricordare alcuni nomi: Nello Righi, Gino Testori, Otello Ziantoni, Fernando e Alessandro Casadio, Nedo Ferrante. Grazie a Gianni Rivolta, giornalista e autore di numerose ricerche storiche a livello locale come Garbatella Mia, Il Quaderno della Resistenza Garbatella Ostiense e I ribelli di Testaccio, Ostiense e Garbatella, oggi sappiamo che nel nostro Rione tantissimi furono coloro che si opposero al regime fascista e lottarono contro il nazifascismo per liberare la nostra città. Erano operai, facchini, operai del Mattatoio come Augusto Bifarini, commercianti, muratori, commessi e per lo più abitavano nelle case popolari.
La nostra passeggiata prosegue fino a Via Marmorata 169 dove troviamo una targa che ricorda i deportati e gli uccisi alle Fosse Ardeatine, a Lungotevere Testaccio dove esiste un Murales che ricorda i partigiani Carla Capponi e Rosario Bentivegna per terminare al Mattatoio sotto la targa che ricorda Italo Grimaldi, Antonio Righi e Francesco Cellaprica morti durante la Seconda Guerra Mondiale. La targa è stata qui posta nel 1945 dai compagni di lavoro.
Diversamente da San Saba, dove le associazioni hanno nel corso degli anni lavorato per ricordare chi aveva speso la propria vita per la libertà attraverso targhe e pietre di inciampo, a Testaccio questo lavoro non è stato fatto. Ora ci siamo messi in cammino e insieme a Gianni Rivolta e alla sezione Anpi di Testaccio abbiamo iniziato una ricerca dei parenti ed eredi di questi partigiani e patrioti. Con alcuni di essi siamo già in contatto ma la strada è lunga.
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