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DUE RUOTE

Parigi, via al limite dei 30 all'ora. "Diventerà una città per ciclisti"

A settembre l'amministrazione cittadina compirà una rivoluzione nel settore della mobilità, imponendo il limite su un terzo delle vie urbane. La misura, già sperimentata nel 10° arrondissement nell'aprile 2012, verrà ora generalizzata

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Era il '62 e un quasi ancora imberbe Gianni Morandi cantava quanto fosse bello andare a 100 all'ora per raggiungere l'amata. Agli italiani, in effetti, la velocità non dispiace, né in amore né in città, con buona pace di pedoni, ciclisti e persone su sedia a rotelle. Che succederebbe se anche da noi fosse introdotto il limite cittadino di 30 km/h, come è appena accaduto ai cugini parigini?

La capitale della Francia ha ancora a disposizione tutta l'estate per abituarsi all'idea e poi dovrà mettere un piede sul freno, e per sempre: a settembre, infatti, l'amministrazione cittadina compirà una rivoluzione nel settore della mobilità, imponendo su un terzo delle vie urbane il limite di velocità di 30 km/h.

Saranno interessati dal provvedimento un centinaio di zone residenziali, 1300 scuole della capitale francese e anche alcuni assi di scorrimento declassati dal municipio a strade di quartiere. Un'ulteriore limitazione della velocità, a 20 km/h, interesserà 23 "zone d'incontro", in prossimità di centri commerciali, scuole e università (come il Marais, dove i pedoni e i ciclisti che vanno a passeggiare o a fare shopping hanno sempre la precedenza) che si andranno ad aggiungere alle 15 già esistenti.

A settembre, grazie al sindaco Bertrand Delanoë, Parigi potrà dunque contare su 560 chilometri di strade a velocità moderata, il 37% del totale della rete stradale cittadina, e diventerà quindi una città perfetta per gli spostamenti in bicicletta, tanto che i ciclisti potranno godere di alcune deroghe, come girare liberamente a destra anche quando il semaforo è rosso o percorrere contro mano molte strade a senso unico.

"Non vogliamo criminalizzare gli automobilisti  -  spiega il responsabile trasporti dell'amministrazione parigina, Julien Bargeton  -  ma fargli capire che non sono gli unici utenti della strada e che la nostra politica di riduzione del traffico privato individuale, dal 2001 a oggi, ha permesso di ridurre del 25% l'uso dell'auto".

Oggi, infatti, all'interno dei 20 arrondissement, il 60% della popolazione si sposta a piedi, il 27% col trasporto pubblico, il 7% in macchina e il 4% in bici. "L'obiettivo  -  continua Bargeton  -  è quello di favorire la convivenza di differenti tipologie di utenti della circolazione, ridurre il rumore, lottare contro lo smog, favorire la sicurezza stradale proteggendo i più vulnerabili: a 30 all'ora bastano 13 metri per fermarsi, a 50 ne servono il doppio e ovviamente aumenta il rischio di un incidente".

Sempre a proposito di velocità, Delanoë ha anche chiesto al governo una modifica del codice della strada che gli consenta di abbassare la velocità sulle grandi arterie di scorrimento intorno alla capitale a 70 kmh.

Le nuove misure fanno infatti parte del programma "condividere la strada" e prevedono che anche le arterie importanti e trafficate vengano incluse nel piano d'azione, come l'Avenue de Clichy (18° arrondissement), Rue de la Pompe (16° arrondissement), Rue Oberkampf (11° arrondissement), e Rue Saint Charles, nel 15°. La misura, già sperimentata nel 10° arondissement nell'aprile 2012, verrà ora generalizzata.