Home > Rione Ventesimo in rete > Roma > Bonessio: annullate due autorizzazioni antenne in area Unesco

Comune

Bonessio: annullate due autorizzazioni antenne in area Unesco

giovedì 24 aprile 2025


La mobilitazione di cittadini e comitati, sia contro il fenomeno di ’antenna selvaggia’ e anche per rivendicare il diritto di partecipare alle scelte di governo del proprio territorio, approda ad un primo successo con l’annullamento di due autorizzazioni per antenne al Celio e a San Saba.
Sono numerose le vertenze aperte dai cittadini in tanti quartieri romani; a questo punto va avviata una riflessione: per quanto tempo ancora l’Amministrazione di Roma Capitale pensa sia possibile rinunciare a una vera attività di programmazione e pianificazione?

Qui di seguito pubblichiamo il comunicato stampa (ag. DIRE) del consigliere Ferdinando Bonessio (Ev-AVS). " Ripristinare nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano regolatore generale l’obbligo di pianificazione ".

"Due vicende emblematiche, assai simili, hanno caratterizzato in questi ultimi mesi la mobilitazione di cittadini e comitati nei confronti del fenomeno di ’antenna selvaggia’. Entrambe connotate da un elemento comune: il rilascio delle autorizzazioni e la conseguente realizzazione di antenne di telefonia mobile nel centro storico della Capitale, già patrimonio Unesco.
La prima nel rione San Saba, ove a un impianto già ingombrante e stridente si è aggiunta, a pochi metri, un’antenna di un operatore diverso ma sempre per la stessa tipologia di servizio.
La seconda, ancor più impattante, al rione Celio con la realizzazione, poche settimane prima dello scorso Natale, di un improponibile e voluminoso monolite che nascondeva l’ennesimo impianto di telefonia cellulare".

Così in una nota il consigliere capitolino di EV-AVS, Nando Bonessio. "Per entrambe le vicende si sono mobilitati cittadini, comitati, associazioni, ma sempre per rivendicare il diritto di partecipare alle scelte di governo del proprio territorio, ampiamente riconosciute sulla carta, tuttavia non sempre sostenute dalle istituzioni preposte- spiega Bonessio-.
Su entrambe le vicende il Campidoglio, pressato dalla comunità civica e sollecitato da più parti ad assumere l’iniziativa, ha dovuto fare marcia indietro, annullando le autorizzazioni maturate per ’silenzio/assenso’" per tutelarsi.
"Sull’antenna di San Saba il dietro front risale all’estate scorsa e solo di recente si è avuta la sentenza del TAR Lazio, giunta a seguito del ricorso promosso dall’operatore telefonico, che ha visto quest’ultimo soccombere per la gioia dei residenti - continua Bonessio-.
Sul rione Celio è intervenuta, seppur tardivamente, la Sovrintendenza che non ha lasciato spazio ad ulteriori interpretazioni, asserendo perentoriamente che ’l’opera è decisamente incompatibile con la tutela del sito Unesco’
"Va segnalato che sono numerose le vertenze aperte dai cittadini in tanti quartieri della Capitale e solo fra qualche tempo sapremo su quanti di questi ricorsi avranno avuto la meglio i residenti, piuttosto che le società di telecomunicazioni- prosegue Bonessio-.
A questo punto va avviata una riflessione: per quanto tempo ancora l’Amministrazione di Roma Capitale pensa sia possibile rinunciare a una vera attività di programmazione e pianificazione? Il silenzio/assenzo equivale alla volontà di sottrarsi alle proprie responsabilità, rinunciando al ruolo di gestione del territorio alla tutela dell’ambiente e della salute che sono principi tutelati a livello costituzionale".
"Come già ci eravamo espressi all’indomani delle modifiche al Regolamento per gli impianti di telefonia mobile e a seguito delle modifiche apportate all’art.105 delle Norme Tecniche d’Attuazione del PRG, Roma Capitale sta cadendo nell’errore di dover fronteggiare numerosi ricorsi, senza una pianificazione preventiva che porti a valutare realmente i siti idonei a ospitare gli impianti- aggiunge Bonessio-.
Ci si ravvede delle scelte operate solo su iniziativa di questo o quel comitato. Sarebbe un comportamento miope, quello di rinunciare al Piano di localizzazione e pianificazione delle antenne e perseguire eventuali irregolarità nelle procedure autorizzative solo su segnalazione di qualche Comitato costretto ad acquisire competenze specifiche sulle normative vigenti –.
"Avrebbe veramente poco senso una strategia di questo tipo, quando, piuttosto, l’Amministrazione potrebbe indirizzare, da soggetto attivo, la gestione virtuosa del ’parco antenne’, senza subire le pressioni degli operatori delle Telecomunicazioni- sottolinea BONESSIO- Se le istituzioni capitoline, a cominciare dagli Assessori preposti, non percepiscono questa esigenza e opportunità, si rischia di creare ostacoli alla realizzazione del progetto Roma Smart City, capitale del 5G che, teniamo a precisare, è anche un nostro obiettivo ma da realizzare osservando e applicando il principio di precauzione a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini"..
"Per questo- conclude Bonessio- in vista del ritorno della Deliberazione delle modifiche delle NTA del PRG all’esame dell’Assemblea Capitolina, chiediamo a tutte le forze di maggioranza di ripristinare quanto era già previsto dall’art. 105: il Piano di localizzazione e la pianificazione".

2007-2025 Rione Ventesimo, rivista di Roma Testaccio
SPIP | Chi siamo | scrivi a Rioneventesimo | Facebook | | Mappa del sito | Monitorare l’attività del sito RSS 2.0