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Mirafiori

Sosteniamo la FIOM

Sciopero generale dei metalmeccanici indetto per il 28 Gennaio.

sabato 8 gennaio 2011


Con la scusa della “modernità”, della competizione internazionale e “del mondo che cambia”, il manager della Fiat Marchionne riporta le relazioni industriali a quanto avveniva alla fine dell’’800.
Come per Pomigliano, l’accordo per Mirafiori prevede l’uscita della nuova società, nata sulle ceneri della vecchia FIAT, da Confindustria e l’annullamento del contratto nazionale di lavoro.
Ai lavoratori vengono ridotti i periodi di pausa previsti dagli accordi aziendali, mentre aumentano i turni di notte; le ore di straordinario obbligatorio si moltiplicano con tempi di preavviso ridotti al minimo.
I sindacati che non firmeranno l’intesa con la nuova società verranno automaticamente esclusi dalle rappresentanze sindacali in azienda. La FIOM, il sindacato più forte tra tutti i metalmeccanici, verrà messo al bando calpestando elementari diritti democratici e criteri trasparenti di rappresentatività.
Si viola inoltre la costituzione prevedendo provvedimenti disciplinari, fino al licenziamento, per chi sciopererà contro i contenuti dell’accordo. Lasciando il lavoratore solo contro lo strapotere della direzione aziendale.
Questo arretramento senza precedenti delle condizioni di lavoro viene giustificato con la necessità di stare al passo con la competizione internazionale e con la promessa di investire negli stabilimenti italiani ma senza precisare le caratteristiche e le tipologie dei prodotti realizzati e la loro possibilità di competere sul mercato. Gli investimenti vengono inoltre subordinati al consenso dei lavoratori attraverso un referendum che, di fatto, costituisce un ricatto nei confronti dei sindacati.
In sostanza: invece di investire sulla ricerca e senza progettare nuovi modelli di sviluppo, la direzione della FIAT scarica le proprie difficoltà sui lavoratori e sulle loro famiglie.
Il Governo Berlusconi, totalmente assente nella fase della trattativa, ha assecondato tutte le scelte di Marchionne, sostenendo un accordo che danneggia anche le piccole aziende che rischiano di essere private degli accordi previsti nel contratto nazionale. Negli anni ‘60 e ‘70 le conquiste dei metalmeccanici rappresentarono un generale progresso della società italiana e per tutti i lavoratori (diritti individuali e collettivi, ambiente di lavoro, rappresentanza, orario, formazione, cottimo...). Oggi, dopo il caso di Pomigliano, che doveva essere “straordinario”, la Fiat replica a Mirafiori un attacco alle condizioni materiali di lavoro che può rovesciarsi a catena su tutti i lavoratori italiani pubblici e privati.
La Sinistra, tutta, deve uscire dalle ambiguità.
Sosteniamo la FIOM e il suo diritto a rappresentare i lavoratori; difendiamo la democrazia nel paese e nei luoghi di lavoro. SEL sostiene lo sciopero generale dei metalmeccanici indetto dalla FIOM per il 28 Gennaio, per il diritto di rappresentanza DEMOCRATICAMENTE eletta dai lavoratori.

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