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1966

Nessuno mi può giudicare

Caterina Caselli

lunedì 6 novembre 2023



Il brano Nessuno mi può giudicare, inizialmente destinato ad Adriano Celentano che ne incise un provino per poi abbandonarlo, fu affidato dagli autori Pace e Panzeri ad una ancora poco conosciuta Caterina Caselli, che fino ad allora poteva vantare solo una presenza senza particolare risonanza al girone B del Cantagiro dell’anno precedente. Nel film Caterina Caselli - Una vita, cento vite la cantante ha raccontato che la prima versione del brano era un tango e fu lei ad insistere per differente arrangiamento musicale.

Al Festival di Sanremo 1966, trascinata dalla carica beat e di contestatrice ante litteram della Caselli (acconciata per l’occasione dai parrucchieri milanesi Vergottini con un casco biondo), la canzone raggiunge il secondo posto nella classifica finale eseguita in coppia abbinata con Gene Pitney. La Caselli incise la canzone in francese (titolo Baisse un peu la radio).

Il brano, tradotto anche in spagnolo e intitolato Ninguno me puede juzgar, rimarrà comunque indissolubilmente identificato con la Caselli e, nella versione in italiano, costituisce la sua canzone di maggior successo.

Il testo innovativo e addirittura sconvolgente per l’epoca, anticipa argomenti femministi rivendicando per la donna la possibilità di scegliere tra più partner.

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