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Testaccio

A che punto sono i lavori di recupero della Porticus Aemilia?

venerdì 1 giugno 2012


Testaccio - A che punto sono i lavori di recupero della Porticus Aemilia? La Porticus Aemilia era un portico commerciale di Roma antica utilizzato come magazzino e situato all’Emporium, il porto fluviale cittadino a sud dell’Aventino. La porticus venne edificata nel 193 a.C. dagli edili Marco Emilio Lepido e Lucio Emilio Paolo, e venne completata nel 174 a.C. dai censori Marco Emilio Lepido e Marco Fulvio Nobiliore.

L’edificio, nel quale venivano immagazzinate le merci scaricate dalle imbarcazioni che rifornivano tutta la città, era in strettissima relazione col porto dell’Urbe ed era distante circa 90 metri dal fiume. In epoca traianea o più tarda altri edifici si interposero tra il fiume e la porticus.

I resti monumentali della Porticus Aemilia hanno caratterizzato nei secoli, insieme al Monte Testaccio e alle Mura Aureliane, il paesaggio dell’odierno rione Testaccio e sono in una buona parte ancora riconoscibili tra i palazzi che affacciano su via G. Branca, via A. Vespucci, via Florio e via Rubattino e nel cortile dell’istituto C. Cattaneo, su via B. Franklin.

Il "Porticus Aemilia Project", nato dalla collaborazione tra la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, il Municipio Roma Centro Storico e il Reale Istituto Neerlandese, al fine di promuovere un articolato intervento di recupero, di ricerca e di valorizzazione, che ha già visto tra il gennaio e il febbraio 2011 la pulizia e la bonifica dell’area in cui si conservano i resti della Porticus Aemilia, prevederebbe nei prossimi due anni:

la realizzazione di un "parco urbano" ispirato alle tematiche ambientali ed ecologiche;
una ricerca storico-archeologica-archivistica improntata alla restituzione del paesaggio urbano e suburbano dell’area di Testaccio in relazione alla Porticus Aemilia;
uno scavo archeologico nell’area della Porticus Aemilia, aperto alla cittadinanza;
uno spazio dedicato alla simulazione didattica dello scavo archeologico;
uno spazio destinato ad orto botanico e riservato a tematiche ambientali, con un’area riservato alla manipolazione per i bambini (fonte http://archeoroma.beniculturali.it).

A che punto sono i lavori di recupero? Quando termineranno? Quando sarà possibile restituire alla cittadinanza questo pezzo di storia del Rione XX?

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