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La protesta contro la Legge 133 (decreto Gelmini) passa anche per Testaccio

mercoledì 29 ottobre 2008, di Elio Lauria

Testaccio: La polizia interrompe e vieta la lezione di FISICA TECNICA tenuta dal Prof. Bianchi e dai suoi allievi della Facoltà di Architetture di Roma 3, in piazza Santa Maria Liberatrice.


Anche il nostro quartiere, grazie all’iniziativa degli studenti di Architettura di Roma 3, ha vissuto una di quelle belle, luminose giornate all’insegna di una pacifica manifestazione contro la scellerata Legge 133.
Gli studenti di architettura di Roma 3, riuniti in assemblea, hanno deliberato all’unanimità di organizzare, in segno di protesta, una serie di manifestazioni (lezioni in piazza) contro il decreto Gelmini, a partire da Testaccio, con lo scopo di coinvolgere il quartiere e la cittadinanza.
Detto, fatto! Il 27 ottobre scorso gli studenti di architettura e il loro docente, Prof. Bianchi, hanno allestito in piazza Santa Maria Liberatrice un’aula universitari all’aperto, con cattedra, per tenere una lezione di Fisica Tecnica. Alle ore 13,30, durante lo svolgimento della lezione, di grande interesse, tanto da coinvolgere anche parte della cittadinanza, sono intervenuti i difensori del pensiero unico: le forze dell’ordine, intimando, acriticamente, ai ragazzi di sgomberare la piazza in quanto la loro lezione all’aperto veniva ritenuta, inopinatamente, occupazione di suolo pubblico e quindi atto sanzionabile.
Da qui la richiesta dei documenti di almeno due di loro per l’dentificazione. Gli studenti, ritenendo, a giusta ragione, ingiustificata la richiesta della polizia, hanno inizialmente rifiutato di consegnare i propri documenti. Nel frattempo, uno degli studenti, con il compito di riprendere i vari momenti della manifestazione, scattava delle foto ad uno dei rappresentanti delle forze dell’ordine mentre si confrontava con gli studenti.
Apriti cielo! È scoppiata l’ira dei poliziotti i quali, intuendo che il loro intervento era una forzatura, hanno sequestrato la macchina fotografica fra le proteste, questa volta rumorose, degli studenti che hanno considerato, giustamente, questo atto un vero sopruso.
Col montare dell’insofferenza della polizia, gli studenti, sia in segno di solidarietà e di condivisione di responsabilità, sia con un pizzico di ironia, sia per dimostrare quanto alto fosse il loro senso civico e per valorizzare ancora maggiormente il senso pacifico della loro protesta/manifestazione, hanno deciso di autodenunciarsi tutti, consegnando ognuno di loro i propri documenti per essere identificati.
Il comportamento delle forze dell’ordine si commenta da solo! La polizia è intervenuta per impedire un esercizio elementare di democrazia: la partecipazione. Infatti, l’attuale governo non sopporta né tollera il dissenso, tantomeno l’idea che possano esserci teste pensanti che abbiano una visione della società, della scuola e dell’istruzione in generale, diversa da quella del pensiero unico che vuole imporre il governo Berlusconi, tanto è che considera, a titolo del tutto gratuito, facinorosi e rossi tutti coloro che protestano, in particolare coloro che hanno un’idea diversa dal cavaliere.
E noi cittadini che riteniamo essere la democrazia il valore fondante della convivenza civile, non possiamo né dobbiamo assolutamente permettere che ciò accada!
In merito gli studenti, nelle loro dichiarazioni da me raccolte, hanno tenuto a precisare che tutte le loro manifestazioni sono il risultato di assemblee spontaneamente convocate e quindi non sollecitate da alcuna forza politica; che non si sentono né sono legati ad alcuna forza politica; che il loro è un movimento che non ha una struttura di partito ma è un movimento aperto a tutti coloro che condividono lo stesso obiettivo: L’ABROGAZIONE DELLA SCELLERATA LEGGE 133 (DECRETO GELMINI).
Tra l’altro, gli studenti di Architettura hanno tenuto ad informarci che il loro Preside ha autorizzato l’apertura dell’Ateneo fino alle ore 24,00, al fine di permettere agli studenti che partecipano alle manifestazioni non solo di partecipare alle lezioni ordinarie ma anche di organizzare e partecipare, fuori orario normale di lezione, lezioni di didattica alternativa.
Quindi, contrariamente a ciò che afferma il Governo, non abbiamo a che fare con dei facinorosi “aizzati” dalla sinistra ma con ragazzi che con diligenza seguono i normali corsi di insegnamento e in più autogestiscono corsi alternativi. Ecco una generazione dalla gran voglia di apprendere e di sapere. Da ciò si evince che le ore di lezione sono aumentate in maniera esponenziale! Nonostante il decreto Gelmini.
Nel pomeriggio gli studenti sono ritornati nella piazza Santa M. Liberatrice con dei bambini, ai quali hanno fatto lezione e hanno insegnato a disegnare. Il disappunto di ciò che è avvenuto nella mattinata era ancora forte in loro, ma la determinazione e la convinzione a contestare e a contrastare la Legge 133 fino alla sua abrogazione, sempre pacificamente e con intelligenza, era più forti che mai!

Come è vero che rispetto all’attualità l’antica Grecia, in fatto di democrazia, era avanti anni luce! Non dimentichiamo che anche Aristotele insegnava ai suoi discepoli passeggiando in luoghi pubblici (nei giardini dedicati ad Apollo), così come faceva Zenone, sotto i portici di Atene. Oibò, forse ricordando questo aneddoto mi sono spinto troppo indietro nel tempo. Infatti non credo che la Gelmini e Berlusconi, i cui progetti ci proiettano in un futuro sempre più fosco, almeno per noi cittadini, abbiano cognizione di chi possano essere Aristotele e Zenone nonché di alcuni elementi base della democrazia, che sono, a mio avviso, la PARTECIPAZIONE e IL RISPETTO DELLE OPINIONI ALTRUI.
È incredibile notare, poi, come in altre grandi città italiane le numerose lezioni universitarie in piazza siano state salutate con entusiasmo dalla cittadinanza senza che si ritenesse fare intervenire la forza pubblica mentre a Roma, nel nostro quartiere, Testaccio, tali manifestazioni sono state investite dall’urto della forza pubblica.
Quindi la polizia non solo nelle scuole e nelle università, ma IN QUALSIASI LUOGO IN CUI SI MANIFESTI IL DISSENSO! D’altronde a Roma, ormai avamposto fascista, il sindaco Alemanno fa bene il suo mestiere, che è quello di essere IL BRACCIO ARMATO DEL GOVERNO BERLUSCONI!

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