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Il Roma Club Testaccio e la sua Storia

domenica 2 marzo 2008


Il Roma Club Testaccio e la sua Storia

Il Roma Club Testaccio nacque nel 1969 per iniziativa di alcuni tifosi tra cui Alvaro Baglieri, Filippo Leonardi, Claudio Rastellini, Riccardo Felloni, Aldo Di Giovanni, Sergio Rosi, Romeo Bonifazi.
Il Club del Testaccio ebbe vita dapprima in un localetto in via A. Vespucci poi per ragioni di spazio si trasferì nell’attuale sede in via G. Branca n°32. Il Club vide e vede iscritti tra i suoi soci tifosi di ogni tipo, da i più stravaganti e conosciuti ai più seri e impegnati ma tutti con il comune pallino della Roma nel sangue.
Tra le tantissime attività ed iniziative nei suoi quasi 40 anni di attività, il Club Testaccio organizzò una storica festa a Testaccio in occasione del secondo scudetto del 1982-83 e fece di tutto per rendere altrettanto indimenticabile i festeggiamenti per lo scudetto del 2000-2001.
Vecchie foto in bianco e nero adornano gli altrettanto vecchi e polverosi muri; non mancano però le immagini a colori dei beniamini attuali che vestono la maglia della Roma. Nessuno al club della Roma è stipendiato e tutti con una sorta di volontariato si adoperano affinché si possa andare avanti. Mantenere un locale come quello del Club Testaccio, che non ha introiti se non quelli provenienti dalle quote associative e quelli derivanti dalla visione della partita la domenica sul maxischermo, è cosa veramente ardua. Al club della Roma tutti hanno un soprannome come nella vecchia tradizione romana tanto che se qualcuno venisse cercato con il proprio nome rischierebbe di non essere trovato.
In passato il club si è impegnato nel sociale; ha organizzato raccolte di giocattoli per i bambini meno abbienti, ha partecipato all’iniziativa della raccolta dei tappi in plastica per realizzare un pozzo d’acqua in Tanzania e ultimamente assieme all’Assodoro (associazione donatori di sangue romanisti) e all’AVIS il club ha partecipato a Testaccio a una donazione di sangue.
Tre anni fa il club, grazie a un giovane regista, Gwin Sannia, è stato protagonista di un film-documentario, che ha raccontato la storia del club. Il film si intitola “Core de Roma”, la prima del film è stata data in piazza Testaccio e ospite d’onore fu il capitano giallorosso Giacomo Losi, premiato dall’Az (Azionisti Sostenitori Roma) a cui il club Testaccio è affiliato, con un quadro del maestro Lucan Carpette di Testaccio.
La vita del club come descrive il film è tranquilla, sonnolenta interrotta da accese discussioni calcistiche, animate contese tra giocatori di briscola e tresette fino ad arrivare al giorno in cui gioca la Roma.
Il club Testaccio in occasione delle partite si trasforma camaleonticamente in un piccolo settore di curva sud. Grida, sirena e esplosioni pirotecniche accompagnano le vicende della nostra amata squadra.
Per il club Testaccio ora sta scendendo la sera infatti dovrà lasciare l’attuale sede in via Giovanni Branca n° 32 perché non potendo sostenere il gravoso affitto e in seguito ad uno sfratto è obbligata a restituire la sede ai legittimi e pazienti proprietari.
Il Comune di Roma e l’ATER si sono impegnati da subito a correre in soccorso del club Testaccio tanto che, proprio in questi giorni, è stata assegnata una sede nuova in via Ghiberti (sempre ovviamente a Testaccio). Sarà una nuova alba e in questo modo il club potrà continuare la sua storia per gioia di molti e il dispiacere di pochi.

La canzone di Testaccio

Cor core acceso de la passione
undici atleti Roma chiamò
e sott’ar sole der Cuppolone
’na bella maja e du’ colori je portò.
Li du’ colori de Roma nostra
oggi signora der futtebbal,
non più maestri né professori
mo’ sò dolori
perché "Roma" ce sa fà.
C’è Masetti ch’è primo portiere;

De Micheli scrucchia ch’è ’n piacere;
poi c’è quer torello de Bodini;
cor gran Furvio Bernardini,
che dà scòla all’argentini.
Poi c’è stà Ferraris er mediano,
granne nazionale e capitano;
Chini, Fasanelli e Costantino,
cò Lombardi e cò D’Aquino;
Vorche (Volk, n.d.r.) è ’n mago pe’ segnà!

Campo Testaccio
ciai tanta gloria,
nessuna squadra ce passerà.
Ogni partita
è ’na vittoria,
ogni romano è n’bon tifoso e sà strillà.
Petti d’acciaio, astuzia e core
corpi de testa da fa ’ncantà.
Passaggi ar volo co’ precisione
e via er pallone che la rete và a trovà.

Quanno che ’ncomincia la partita
ogni tifosetta se fà ardita,
strilla Forza Roma a tutto spiano
co’ la bandieretta ’n mano,
perchè cià er core romano.
L’ala centra e Vorche (Volk, n.d.r.) tira e segna,
questo è er gioco e "Roma" ve lo ’nsegna!
Cari professori appatentati
sete belli e liquidati
perché Roma ce sa fà.

Semo giallorossi e lo sapranno
tutti l’avversari de st’artranno.
Fin che Sacerdoti ce stà accanto
porteremo sempre er vanto
Roma nostra brillerà.

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