A partire dal 2005 la Giunta di centrosinistra promosse l’annuale Festa dei vicini di casa; l’iniziativa è proseguita fino al 2007. Molti ricorderanno: il Comune promuoveva una giornata di incontri tra condomini, sollecitando l’organizzazione autonoma di incontri nel cortile o altri eventi collettivi.
Il senso di questa festa era passare un po’ di tempo insieme e conoscersi meglio: un aperitivo, un pranzo o un party con musica e giochi per grandi e bambini, l’unico ingrediente necessario era la voglia di rompere l’isolamento e l’indifferenza che spesso ci dividono anche dalle persone più “prossime”.
Cecilia D’Elia. ex Assessore alle Politiche per la Comunicazione, Semplificazione e Pari Opportunità nella Giunta Veltroni:
“Vicinivicini”, così abbiamo voluto chiamare la nostra festa, è un invito a fermarci un attimo e a rivolgerci a chi ci vive accanto, a fare in modo che la casuale convivenza condominiale possa diventare un’occasione di amicizia, di solidarietà e di divertimento.
Proprio oggi che le tecnologie ci consentono di varcare facilmente le barriere e i confini che un tempo limitavano la comunicazione tra le persone, oggi che il mondo sembra essere a portata di mano e che ci si conosce via internet, si corre il rischio di non saper più guardare a chi ci è più prossimo.
La convivenza va coltivata e riaffermata ogni giorno. Nella nostra città non abita solo una somma di individui, ognuno intento a perseguire la propria personale esistenza. Nella nostra città vive una trama di relazioni sociali e di amicizia, ed è questo intreccio che ci fa sentire parte di una comunità civile.
Speriamo che questa trama cresca e si faccia sempre più fitta. Proviamo a farlo con le nostre politiche, vogliamo farlo anche con una festa.
Sempre più i nostri vicini vengono da paesi lontani, hanno culture, religioni, usi e abitudini diverse dalle nostra, la festa può rappresentare non solo l’occasione per scoprire cose nuove e diverse, ma anche di verificare cose in comune.
Tanti piccoli rapporti di buon vicinato fanno insomma una comunità, anche e soprattutto in una grande città come la nostra.
La Giunta Alemanno non ha rinnovato l’impegno del Comune. Eppure è utile ricordare che buona parte della percezione di pericolosità della città da parte dei cittadini è causata dal crescente isolamento dei nuclei familiari.
Nel tempo e nella città moderna si è ridotta o annullata quella rete complessa di socialità e solidarietà fondata sulla reciproca frequentazione e conoscenza tra la gente del quartiere che fa sentire meno soli e isolati.
Tra le paure degli italiani, la criminalità si classifica al secondo posto, soprattutto nelle aree urbane: preoccupazione pubblica superata soltanto dalla disoccupazione. E tra i più timorosi figurano le donne, gli anziani, le persone poco informate e senza reti sociali. Sono alcuni risultati emersi dalla ricerca condotta dal Dipartimento “Rismes” (Ricerca Sociale e Metodologia Sociologica “Gianni Statera”) della Facoltà di sociologia dell’Università La Sapienza (...)
Certo l’iniziativa "ViciniVicini" da sola non è sufficente a rompere l’isolamento degli individui nella società moderna; ma ha rappresentato comunque un passo nella direzione opposta, consentendo a molti di capire che la persona che vive nella casa accanto non solo non è un nemico ma è una risorsa importante, di conoscenze, di amicizia, di sicurezza.
In qualche condominio si procede comunque ad organizzare la giornata in autonomia; ma l’impegno del Comune avrebbe rappresentato una spinta assai più vigorosa ed estesa.
Allorà perchè non promuovere ancora questo evento, senza costi e con un discreto ritorno sociale?
Forse il Sindaco Alemanno preferisce i cittadini isolati ed impauriti?
Ad ogni modo noi di RioneVentesimo vi invitiamo ad organizzare nei condomini iniziative nello spirito di "ViciniVicini". Qui sotto potete raccontare in breve la vostra esperienza.