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Sicurezza

Il peggior amico dell’uomo

Si susseguono episodi di aggressioni da parte di cani senza alcuna reazione da parte delle autorità.

lunedì 22 aprile 2024, di J. Pierluigi Renzi


Oggi un bambino di 13 mesi è stato ucciso ad Eboli, aggredito da due pitbull di famiglia. Ieri una anziana donna ha perso entrambe le braccia per un’altra aggressione da parte dei cani di famiglia, cinque molossi. Il giorno antecedente una donna è stata morsa al volto. È un elenco senza fine quello delle aggressioni, spesso mortali, da parte di cani.
Sono sempre gli stessi ad aggredire: pitbull, dobermann, mastini e altri, tutti elencati tra le razze pericolose. In tutti i paesi europei esiste una qualche legislazione che li riguarda, fino alla totale proibizione di allevamento.

In Italia l’ordinanza del 23 marzo 2009 del Sottosegretario alla Salute Francesca Martini (governo Berlusconi) aveva cancellato la lista delle razze pericolose introdotta con la precedente ordinanza sulla “Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani” firmata da Livia Turco tre anni prima, nel 2006, ed entrata in vigore nel 2007 (governo Prodi).
La misura di annullamento del 2009 sottolineava come le aggressioni non possano essere attribuite a specifiche razze. Infatti proprio ieri il sottoscritto ha potuto vedere con orrore un barboncino scagliarsi contro una margherita di prato.
Comunque, proprio l’ordinanza Turco aveva introdotto l’ipotesi di abbattimento dopo la valutazione di una commissione di medici e un percorso rieducativo.

Le obiezioni che vengono portate contro una legislazione che regolamenti la questione sono di scarsissimo spessore, ma l’argomento non è considerato elettoralmente positivo e pertanto sembra che non si possa far nulla.

Ma quando c’è un problema e il legislatore non lo affronta, allora si apre l’ampio oscuro orizzonte del Far West. Ci toccherà girare armati per difenderci dal peggior amico dell’uomo?

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