Il mondo deve essere reso sicuro per ogni nazione pacifica che, come la nostra, desidera vivere la propria vita, stabilire liberamente le sue istituzioni, essere assicurata della giustizia e della correttezza da parte degli altri popoli del mondo, come pure essere assicurata contro la forza e le aggressioni egoistiche. Perciò il programma della pace del mondo è il nostro stesso programma; e questo programma, il solo possibile secondo noi, è il seguente.
- Pubblici trattati di pace, conclusi apertamente, dopo i quali non vi saranno più accordi internazionali privati di qualsivoglia natura, ma la diplomazia procederà sempre francamente e pubblicamente.
- Libertà assoluta di navigazione sui mari, al di fuori delle acque territoriali, sia in tempo di pace, sia in tempo di guerra.
- Soppressione, nei limiti del possibile, di tutte le barriere economiche e stabilimento di condizioni commerciali uguali per tutte le nazioni che consentono alla pace e si accordano per mantenerla.
- Garanzie sufficienti che gli armamenti nazionali saranno ridotti all’estremo limite compatibile con la sicurezza interna del paese.
- Composizione libera, in uno spirito largo e assolutamente imparziale, di tutte le rivendicazioni coloniali, fondata sul rigoroso rispetto degli interessi delle popolazioni interessate.
- Evacuazione di tutti i territori russi e regolamento di tutte le questioni concernenti la Russia, per assicurarle una sincera accoglienza nella Società delle Nazioni libere sotto un governo che esse stessa avrà scelto.
- Il mondo intero sarà d’accordo che il Belgio debba essere evacuato e restaurato, senza alcun tentativo di limitare la sovranità ci cui fruisce alla stregua delle altre nazioni libere.
- Tutto il territorio francese dovrà essere liberato, e le parti invase dovranno essere interamente ricostruite.
- Una rettifica delle frontiere italiane dovrà essere effettuata secondo le linee di nazionalità chiaramente riconoscibili.
- Ai popoli dell’Austria – Ungheria, di cui desideriamo salvaguardare il posto fra le nazioni, dovrà essere data al più presto la possibilità di uno sviluppo autonomo.
- La Romania, la Serbia, il Montenegro dovranno essere evacuati: saranno a essi restituiti quei loro territori che sono stati occupati.
- Alle parti turche del presente Impero Ottomano saranno assicurate pienamente la sovranità e la sicurezza, ma le altre nazionalità che vivono attualmente sotto il regime di questo Impero devono, d’altra parte, godere una sicurezza certa di esistenza e potersi sviluppare senza ostacoli; l’autonomia deve essere loro data.
- Uno Stato polacco indipendente dovrà essere costituito, comprendente i territori abitati da nazioni incontestabilmente polacche, alle quali si dovrebbe assicurare un libero accesso al mare.
- Una Società generale delle Nazioni Unite dovrebbe essere formata in virtù di convenzioni formali aventi per oggetto di fornire garanzie reciproche di indipendenza politica e territoriale ai piccoli come ai grandi Stati».
Certo W. Wilson era un democratico, dopo di lui vinsero i repubblicani e i principi che ispirarono 14 punti finirono in gran parte dimenticati. In primo luogo quello dell’autodeterminazione dei popoli e proprio negli USA: basterebbe chiedere della Nazione Cheyenne o dei Sioux. Ma non andò meglio nel resto del mondo. Per esempio i guai che combinarono, per puro semplice interesse, Francia e Gran Bretagna in Medio Oriente dopo il crollo dell’Impero ottomano li paghiamo ancora oggi. O meglio li hanno pagati e continuano a pagarli pesantemente soprattutto palestinesi, curdi, armeni e in generale le popolazioni arabe. Ed è purtroppo cronaca di questi mesi.