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Piazza Testaccio

Una tavola imbandita

Lettera di Maurizio Milan sui pannelli allestiti nella piazza del rione

martedì 3 dicembre 2024


Pubblichiamo una lettera che Maurizio Milan ha indirizzato al presidente dell’associazione Consulta Rione XX Paolo Trevisani. L’argomento è la mostra su pannelli allestita in questi giorni a Piazza Testaccio.

Caro Presidente, caro Paolo,
come sai Piazza Testaccio è da molti giorni occupata, per la metà del suo perimetro, da una ventina di costosi pannelli pubblicitari che aprono la serie delle installazioni con il ghiotto titolo “TAVOLA IMBANDITA DI 3600 MQ”
Il testo di apertura, redatto da certo Giulio Pecci arricchito da foto di Mirko Ostuni, sono un peana della ristorazione offerta dal Rione, glorificandone la ricchezza e la tradizione (al netto dei prezzi praticati).
L’installazione della mostra non è, almeno così sembra, sponsorizzata da un soggetto immediatamente identificabile, né da istituzioni pubbliche che sicuramente la avranno permessa.
Mi corre l’obbligo di farti notare come, il pur legittimo messaggio, sostanzialmente sorregge gli interessi della ristorazione ma non si occupa degli effetti di ricaduta sul Rione in quanto interessi di parte.
Voglio ricordare alcune criticità che la nostra Associazione rileva da anni, come effetti dell’ormai consolidato processo di gentrificazione e che indiscutibilmente determina le seguenti problematiche, come già rilevato dalle amministrazioni competenti:
 ampliamento delle OSP, consolidate dal dopo Covid, unitamente ad una assenza di controlli che permette di sottrarre suolo pubblico alla fruizione pedonale, generando il fenomeno di un parcheggio selvaggio soprattutto nelle ore serali e notturne,
 carico/scarico merci a tutte le ore che rende più grave, se mai possibile, il traffico sulle strade di scorrimento,
 ampliamento delle funzioni di B&B che stanno trasformando il patrimonio abitativo pubblico e privato in ulteriore elemento di ricettività contribuendo a detto fenomeno.
Non voglio qui ricordare la ristrutturazione del vecchio Mattatoio che, seppur necessaria e condivisibile, non potrà che generare un incremento delle criticità che la nostra associazione sta seguendo, ma che non potranno essere azzerate. Infatti tutti gli interventi finanziati dal PNRR procederanno speditamente, e l’effetto sul Rione non sarà trascurabile (inutile qui richiamare le attività delle nostra ed altre associazioni in tal senso).
Certo che, lo slogan di apertura “Una tavola imbandita di 3600 mq” spinge nel senso della corrente mossa da forti interessi concreti che trovano una unità di intenti automatica e ricca sorretta, in questo caso, dallo slogan del sottotitolo “Sei nella piazza che porta il nome del Rione basta guardarti intorno per scoprire perché”.
Insomma magna che te passa.
Chissà se l’autore del pezzo di apertura conosce la fatica democratica che ha permesso la realizzazione della piazza con il trasferimento della Fontana delle Anfore al quale la nostra Associazione (mai menzionata da Giulio Pecci), ha contribuito in prima persona passando anche attraverso un referendum.
Fontana delle Anfore che comincia a risentire dell’assalto dei fanciulli che, oltre a ristorarsi, praticano il free-climbing sul monumento
Free-climbing reso possibile in quanto, la pietra povera (travertino) utilizzata per la sua costruzione non consente il flusso dell’acqua (chiusa da tempo) dalla sommità alle vasche di raccolta in quanto favorisce la formazione di alghe (il cd. vellutello) sulle superfici irrorate. Favorendo invece l’arrampica sportiva, che come effetto secondario sta danneggiando seriamente il monumento.
Maurizio

In effetti, come ricordato nella lettera, non è facile capire l’origine della mostra. Abbiamo fatto una ricerca in rete e abbiamo alcune indicazioni per saperne qualcosa in più, se si è in grado di penetrare la copertura di raffinati lemmi inglesi: è possibile consultare la pagina web dedicata all’istallazione e anche un’intervista a Luca Lo Pinto, direttore uscente del museo MACRO di Roma, pubblicata sulla rivista Artribune; la realizzazione dei pannelli è dovuta a Edizioni Zero, magazine di eventi e lifestyle.

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