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Comunicato stampa

La nuova Stazione Tiburtina

Un sistema urbano incompiuto

martedì 29 novembre 2011, di Gemma Azuni


L’inaugurazione da parte del Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano ha reso ancora più illustre un capolavoro di architettura e
di ingegneria ferroviario quale la Nuova Stazione Tiburtina,
realizzato dalle grandi professionalità presenti nel nostro paese.

Il Progetto Roma Tiburtina si è posto come obiettivo la
trasformazione e la riconnessione di un ampio territorio nel quadrante
Est della Capitale con notevoli benefici in termini di trasporto,
ambiente e qualità della vita.

Alta velocità; riqualificazione urbana pensata con nuove piazze;
miglioramento della viabilità con la realizzazione di nuove strade e
piazze; potenziamento dei servizi al cittadino e dell’accoglienza
turistica sul territorio circostante la nuova stazione, erano parte
integrante della fattibilità di questo progetto.

Ma la grande star che, stamane, ha attratto l’attenzione dei
cittadini romani non è lo skyline avveniristico disegnato dal ponte sul
quadrante est della città, ma quello reale che disegna i contorni
degli ancora presenti e grigi pilastri di sostegno della sopraelevata
Tangenziale Est; della mancata realizzazione della Nuova Tangenziale
Est priva degli agognati parcheggi e delle verdeggianti essenze arboree
attese; delle previste e adeguate opere di viabilità atte a ricevere
i movimenti di circolazione legati al transito di circa 20.000
passeggeri al giorno; e ancora il piazzale ovest, capolinea di assestamento
delle linee di trasporto pubblico extraurbane, non ha ancora mutato
l’identità provvisoria conferitagli circa 15 anni fa e, tra le
innumerevoli cose mancanti, anche l’assenza di strutture di accoglienza
adeguate per i molti senza fissa dimora perennemente presenti nei
pressi della Stazione Tiburtina.

Vari comitati di quartiere hanno espresso, in molteplici occasioni
compresa stamane, la forte preoccupazione per il grave ritardo che
stanno subendo gli interventi di completamento mirati ad una
funzionalità ottimale dei luoghi limitrofi alla Nuova Stazione
Tiburtina; per gli 8 milioni che FS dovrebbe "compensare" a Roma
Capitale per la realizzazione delle innumerevoli opere previste. Ma un
cordone di agenti antisommossa ha fatto da scudo alle legittime
richieste di trasparenza avanzate dai cittadini e dai molti comitati di
quartiere.

Sul fronte della Giunta Alemanno, tutto tace; ho chiesto, il 29
settembre 2011, la convocazione di una seduta straordinaria
dell’Assemblea Capitolina, avente ad oggetto la Nuova Stazione
Tiburtina ed in particolare i finanziamenti dovuti e lo stato di fatto
delle opere da realizzarsi, alla quale non è stata data nessuna
risposta.

Sconosciute le opere incompiute; sconosciuti l’ammontare dei fondi
atti a compierle; sconosciuta la competenza di chi deve realizzarle;
sconosciuta la data in cui verrà discussa in Assemblea Capitolina; ed
intanto il Sindaco Alemanno si accontenta di "ricucire il centro
cittadino e l’area dello SDO" solo attraverso l’architettura virtuale
del rendering.

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