Qualche tempo fa avevamo scritto l’articolo La metropolitana all’età della pietra in cui ci chiedevamo perché mai all’Atac non avessero capito come segnalare le uscite della Metro. Trascorsi nove anni e due mesi, urge un aggiornamento per testimoniare il balzo in avanti compiuto dagli uffici dell’Atac fino alla avanzatissima età del bronzo.
Infatti ora le uscite alla stazione Termini sono numerate. Mica tutte, non esageriamo. La segnaletica purtroppo è cosi carente da rendere la numerazione inutile ma, come vedremo, assai divertente. Naturalmente nulla è stato fatto per convincere le aziende che gravitano intorno alla stazione ad utilizzare la numerazione.
Anche perché c’è qualcosa di strano. Le uscite andavano numerate da 1 a "n" e invece sono numerate T1, T2 e così via.
"T1?" si chiederà il nostro turista di Berlino. Vuol dire che ci sarà anche, che so, una K3 o una C2? Perché se in un sistema di simboli inserisci un termine, deve essere una indicazione. Ma cosa vorrà dire?
Ah ecco, pensa finalmente il turista di Berlino assai più sveglio dello scrivente, vuol significare "Termini 1"! Cioè si tratta dell’uscita Stazione Termini Termini 1, mica Stazione Termini Cavour 1, che diamine!
Tralaltro ai nostri poveri dirigenti non è venuto in mente che la numerazione deve seguire la posizione e la successione geografiche: la "1" a Nord, le successive in senso orario. Troppo scientifico. Ma se volete divertirvi con un po’ di esercizio di orienteering, recatevi alla fermata Lepanto e non dimenticate la bussola.
Ecco, come nel precedente articolo di nove anni fa restiamo assolutamente convinti dell’urgenza di aumentare gli stipendi dei dirigenti dell’Atac, altrimenti tra vent’anni ci troveremo ancora all’età del bronzo. E già che ci siamo, anche dei dirigenti degli uffici comunali che si occupano di turismo.
